Sfida: cucinare un piatto di spaghetti ad occhi chiusi. Ne sareste capaci?

Avete mai provato a cucinare a occhi chiusi destreggiandovi tra ingredienti da scegliere, coltelli da utilizzare, fuochi accesi? Ha accettato la sfida, calandosi nella condizione di chi non vede, la food blogger Sonia Peronaci, testimonial della campagna «Scintille in cucina» promossa dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici): nella sua cucina, con gli occhi bendati, ha preparato un piatto di spaghetti al pomodoro e basilico sperimentando come un’attività per lei abituale e semplice possa diventare complicata senza poter utilizzare la vista. L’ha aiutata a cucinare uno chef amatoriale cieco, Simone Alessandrina, insegnandole l’uso degli altri sensi. La campagna di raccolta fondi della Uici, che ha come tema il cibo, s’inserisce nell’ambito del programma «Sfiora» che mira a promuovere la tutela dell’istruzione, del lavoro e della socializzazione delle persone con disabilità visiva.


Mestieri tradizionali superati
«Il ricavato delle donazioni servirà a sviluppare attività formative e tirocini professionali per favorire l’inserimento delle persone cieche e ipovedenti nel mondo del lavoro, leva fondamentale per promuovere l’autonomia e la dignità sociale» spiega Mario Barbuto, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Ad oggi, in base ai dati Uici, su 137mila tra ciechi e ipovedenti gravi certificati dall’Inps risultano occupati 4.379: svolgono soprattutto attività di centralinisti (3.671), fisioterapisti (352), massofisioterapisti (152) e insegnanti (201). «I lavori tradizionali si stanno riducendo - riferisce Barbuto -. I centralinisti sono sempre più sostituiti da risponditori automatici, mentre per la figura del fisioterapista della riabilitazione, in seguito alle modifiche legislative, è richiesto un titolo universitario e per noi ciechi è molto difficile accedervi perché l’insegnamento si basa soprattutto sulla funzione visiva». 


Nuove occasioni di lavoro
Da qui le iniziative per individuare nuove opportunità di impiego per le persone cieche e anche per quelle ipovedenti, che in Italia sono oltre un milione. «Piuttosto che imporre l’inserimento nel mondo del lavoro, come prevedono le norme sul collocamento mirato (legge n. 68 del ‘99 e successive modifiche, ndr), puntiamo a collocare la persona giusta al posto giusto - sottolinea il presidente Uici -. Con la campagna, oltre a raccogliere fondi a sostegno di nuovi progetti lavorativi, vogliamo anche sensibilizzare possibili datori di lavoro pubblici e privati a sostenere la formazione (e riqualificazione professionale) di persone cieche e ipovedenti in settori che vanno al di là dei mestieri tradizionali come, per esempio, nell'ambito della ristorazione». Per tutto il periodo natalizio è possibile partecipare alla campagna con una donazione attraverso il bollettino postale oppure online: le modalità sono indicate sul sito dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti a questo link.


Illuminare insieme il Natale
La Uici, inoltre, ha lanciato una nuova sfida con il concorso «Scintille in cucina» che continua per tutto il 2019. Chiunque voglia mettersi in gioco ai fornelli può preparare una ricetta tradizionale, scelta tra antipasto, primo, secondo, contorno o dolce, che racconta una specialità enogastronomica italiana oppure rivisitarla con fantasia. Per partecipare al concorso basta inviare la ricetta, in abbinamento a un vino, all’indirizzo email scintille@uiciechi.it, spiegando perché questo piatto fa scintille. Le migliori ricette saranno selezionate dagli chef per essere incluse nei menù dei ristoranti che ospiteranno le «Cene al buio» previste per il centenario dell’Unione che si celebrerà nel 2020.


Fonte: corriere.it

Condividi